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A causa degli elevati costi energetici e il loro continuo aumento, sia nelle case private che nelle attività commerciali si cerca in ogni modo di diminuire il consumo di energia elettrica.

Ma prima ancora di pensare al risparmio (che resta comunque l’obbiettivo finale), è necessario capire COME si usa l’energia elettrica. Sono pochi coloro che ogni mese fanno un’analisi approfondita dei propri consumi, sia studiando in maniera particolareggiata le fatture del fornitore elettrico che analizzando l’assorbimento dei carichi. E fin quando non si comprende in che modo si sta utilizzando l’energia, è difficile trovare soluzioni mirate su come ridurre i consumi di corrente.

Bisogna dedicare del tempo e capire innanzitutto due concetti base, quando si parla di energia: potenze e assorbimento. La prima, che si misura in watt, indica la quantità erogata in un secondo: in Wattora si esprime l’energia totale utilizzata in determinati periodi di tempo. Il carico medio misura l’energia totale richiesta dal cliente al gestore per l’erogazione di tensione e corrente, indipendentemente dall’efficienza di tale erogazione o dal lavoro effettivo. Se il circuito sta lavorando al 100% dell’efficienza (cosa che si verifica raramente), anche il carico medio sarà una misura di potenza. In realtà, la potenza (kW) è in genere inferiore al carico medio (kVA). Spesso i gestori prevedono una penale se il PF scende sotto lo 0,95. Alcuni prevedono un valore persino superiore. Da ricordare: un basso fattore di potenza è negativo, un alto fattore di potenza è positivo.

Partendo dalla potenza effettiva, dotandosi di un adeguato strumento per la misurazione di energia elettrica e consumo di corrente, si potranno verificare i numeri reali e l’effettivo stato dell’arte.
Ma prima di avere una visione stabile e chiara, è già possibile avere un anticipo della propria situazione di consumo energetico moltiplicando la potenza in watt del singolo apparecchio per le ore di utilizzo e dividendo poi il risultato per 1000. In questo modo si ottiene il kilowattora calcolo (cui accennavamo all’inizio del testo), cioè il valore del consumo che potrete moltiplicare per il prezzo medio dell’energia.

Ovviamente poi non tutti hanno lo stesso contratto e sarà necessario calcolare in base ai propri costi quanto costa un kilowatt con la compagnia di cui ci si serve e quindi fare una stima dei consumi del singolo congelatore. Se si sta scegliendo un nuovo prodotto per la propria attività, questa analisi permette di affrontare un acquisto consapevole: risparmiare in watt si traduce in consumo energetico basso e costi ridotti.

E mai come ora questa scelta è fondamentale!

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